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«Senza opportunità la democrazia è in scacco».

01/01/2011 6208 lettori
3 minuti

 

Il capo dello Stato non tralascia di parlare delle spine della politica quotidiana. Ricorda, ad esempio, di avere già sollecitato un salto di qualità della politica, affinché esprima «uno spirito di condivisione delle sfide», poiché è «in giuoco la dignità, la moralità la capacità di offrire un riferimento e una guida.  A questo riguardo - ha ammonito - voi che mi ascoltate non siete semplici spettatori, perché la politica siete anche voi, in quanto potete animarla e rinnovarla con le vostre sollecitazioni e i vostri comportamenti, partendo dalle situazioni che concretamente vivete, dai problemi che vi premono…».

 
In una qualche maniera con l’ultimo contributo postato su comunitazione.it mi dico interessato ad ogni considerazione originale e pertinente volta ad incitare la creatività, incoraggiare le iniziative per riabilitare il senso primario dell’agire politico e promuovere la cultura come vettore d’emancipazione. In qualche modo e con una certa frequenza ci si trova a discutere con l’intento di avere uno scambio di idee e di opinioni. Ci si impegna, a dire il vero, a muovere obiezioni, esprimere dubbi, fare delle riserve, o più genericamente manifestare le proprie idee ed opinioni in contrasto con quanto altri vuole o sostiene: «se sai che ho ragione io, perché discuti? Non discuto più, fa quello che credi, ma io resto del mio parere». Così sistematicamente la conclusione di ogni incontro. Taciuti i retro pensieri di alcuni - soprattutto da chi vuole reinterpretare eventi o dinamiche storiche fino al momento taciute o non sapute – ci si riconduce a sporadiche se pur interessanti iniziative somiglianti e di sicuro dotte.
 
Una non a caso. «Crisi: di cosa stiamo parlando? Realtà immaginaria: economia, politica, spettacolo. Perché nel dibattito pubblico-mediatico non si riesce a parlare delle questioni “reali”? Fuoridalmediaevo: un’associazione culturale aperta, nata a Como». Con un’articolata trattazione ed uno stile sintetico, che coglie l'aspetto fondamentale dei problemi mettendo in evidenza fatti e idee essenziali e tralasciando l'analisi dei particolari, in cinque punti vengono esposti: la fruizione del messaggio tele-visivo, per lo più passiva; il linguaggio mediatico-televisivo caratterizzato dalla confusione dei ruoli, dei piani della realtà, dei messaggi. A seguire, viene stigmatizzata l’appartenenza ad una corporazione di privilegiati, inossidabile e vitalizia: i politici ed i loro censori mediatici. Per concludere, con l’esortazione a cercare di immaginare e di pensare un nuovo progetto sociale inventando gli strumenti politici necessari alla sua costruzione; e la necessità di ridefinire consapevolmente limiti e strumenti di controllo delle istituzioni e dei mezzi di informazione pubblica.
 
Per altro verso noi, orientati al riscatto di quel «senso primario dell’agire politico», condividiamo la necessità di un'ecologia della parola. La politica, il politico ha il dovere di ripulire il proprio linguaggio, depurarlo, lavarlo, farlo asciugare al vento salvifico della «comprensione» popolare. La verbosità degli apparati, gli arzigogoli verbali, la logorrea sfiancante, i debordanti saccenti, i filosofismi inguinali, i sociologismi d'accatto, gli economismi tardo kenesyani, la prosopopea degli eletti allontanano il Popolo. Bisogna ritornare a una Parola chiara, a una parola di verità, vestita dell'autorevolezza di chi la pronuncia del «disinteresse» di chi la dice, della magia di chi la racconta. Pensiero, parola, azione. Idea, linguaggio, fatto. E' questo il percorso: la parola è idea in divenire e fatto prima che si realizzi. La parola è il passaggio chiave fra un'idea e la sua realizzazione pratica. E' la parola che definisce un altro mondo possibile, un altro modo di fare politica. Considerazioni condivise, ripresi dalla rete[1].
 
Un’aggregazione sia spontanea che organizzata è un’esigenza vitale: impegno con entusiasmo possono dare l’opportunità di incanalare energia in senso positivo e costruttivo. A sua volta prendere dimestichezza con le nuove tecnologie e poter fruire di conoscenze tacite disponibili può essere utile. L’opportunità dell’immediato coinvolgimento nel «passaggio chiave fra l’idea e la sua realizzazione pratica» porta a quel processo di creazione di conoscenza e diviene strumento di creatività. La creatività è strettamente legata all’originalità: quindi qualcosa di nuovo che nasce spontaneamente. L'idea di creatività come atteggiamento mentale proprio (ma non esclusivo) degli esseri umani nasce nel Novecento. Nella specie umana, mentre in alcuni campi – la matematica, per esempio - la creatività sembra svilupparsi meglio in giovane età, in altri – letteratura, musica, arti figurativi – continua per tutto l’arco della vita.
 

[1] La potenza della parola di Emiliano Deiana
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.